I social come arma principale per la tua promozione pt.2

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“I social come arma principale per la tua promozione pt.2”

I social come arma principale per la tua promozione pt.2

 
 
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Ciao, benvenuto in questo nuovo articolo di Music Caffeina!

Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani e oggi continueremo il discorso iniziato nell’ultimo articolo: i social come arma fondamentale per la tua strategia di promozione.

Nella fattispecie: come gestire la promozione delle tue pagine social; un argomento che avrebbe bisogno di un’intera enciclopedia dedicata!

Noi ti daremo qualche spunto e delle indicazioni, magari poi troverai informazioni aggiuntive su altri contenuti del blog.

Nel frattempo, però, vogliamo darti un’infarinatura su come devi iniziare a muoverti e, soprattutto, come fare per evitare di fare errori.

Le pagine social

Come prima cosa vediamo cosa sono le pagine social.

YouTube è un social, oltre che essere un media, ma un po’ di sponda.

Quindi consideriamo come social più che altro:

  • Facebook;
  • Instagram;
  • Twitter.

Sono tre strumenti molto diversi tra loro e hanno di conseguenza tante differenze da tenere in considerazione.

Facebook

Facebook è avvertito come il social più istituzionale.

Vengono date informazioni e ha un pubblico che si serve più di un desktop o di un iPad: ha una sua dashboard (bacheca) che risulta più complessa, ad esempio, di Instagram.

Si può anche scrivere molto di più, e permette di dare informazioni più complete.

È un social che quindi viene utilizzato in maniera più ufficiale per comunicare notizie, eventi come date di concerti, etc.

Soprattutto, permette di lavorare sulle campagne e sulle sponsorizzate in maniera più precisa di tutti gli altri social.

Il marketing digitale che si può fare su Facebook è infatti molto mirato: si può cercare il target preciso, la zona, e così via.

Instagram è un social importante e molto in voga, soprattutto per più i giovani, e questo porta molti a pensare di poter utilizzare solo questo: errore madornale!

Devi farti entrambi: Facebook e Instagram.

Con Facebook, una volta fatta la tua pagina, attraverso le sponsorizzate – chiamate Facebook Ads, di cui devi approfondire il discorso – puoi andare a selezionare il pubblico a cui mostrare, anche con pochi soldi, i tuoi contenuti.

Parliamo di budget alla portata di tutti, anche solo 2/3 € al giorno ti portano a pubblico nuovo!

Facciamo un esempio: fai musica elettronica e vuoi entrare in contatto con tutti i fan dei Subsonica, dei Depeche Mode, dei vecchi Bluvertigo, o comunque qualunque altro gruppo che pensi possa essere affine al tuo genere.

Puoi quindi selezionare quel tipo pubblico e specificare anche da quale parte del mondo vuoi esso provenga. Solo Emilia-Romagna? Lazio? Lombardia? O tutta Italia?

Ovviamente sceglierai in base alla tua strategia: se stai cercando di iniziare e di trovare date in cui esibirti, magari parti dall’esporre le tue notizie su base locale.

Con gli Humana, la strategia di lancio di “Voglio stare qua” è volta alla ricerca di una nuova audience, e ha ottenuto 20.000 visualizzazioni su YouTube in pochissimi giorni.

Con davvero pochissima esposizione cioè, ci sono state 20.000 persone che hanno ascoltato il brano, chi per un minuto, chi per tre, chi per due. Però qualcuno di questi magari si sarà poi collegato direttamente alla pagina.

Se tu hai una dashboard, puoi capire subito come stanno andando le tue promozioni.

Senza entrare troppo nei tecnicismi, sappi che:

Con due lire puoi targettizzare il tuo pubblico, arrivare a esso e portargli a orecchio e vista (se hai un buon video prodotto) la tua musica.

Lo abbiamo detto tante volte ma te lo ricordiamo: anni fa tutto ciò non esisteva.

Ricorda che se sei una band di Bologna e hai bisogno di crearti pubblico per andare a suonare in un locale che sta tra Modena e Rimini, è inutile fare sponsorizzate nel primo anno a Reggio Calabria.

Selezionerai il pubblico anche su base regionale e, un mese prima di uscire con l’album o la campagna del tour, cercherai di pompare il serbatoio di fan solo nella zona in cui vuoi andare a suonare.

Facebook quindi può essere utilizzato per andare a selezionare in maniera molto mirata il tuo target.

È quasi la strategia principale per partire con un nuovo pubblico, nel mondo online.

Offline il modello principe rimane sempre il live; ma entrambi devono essere contemporaneamente sviluppati.

Ovviamente è vero che i social sono importantissimi, non scordare però che la loro caratteristica è che si nutrono di contenuti continui.

E i live sono serbatoio di questi contenuti.

Se hai la possibilità di avere molte date, puoi creare molti eventi e conseguente materiale da dare a chi ti segue su Facebook.

D’altronde: perché ti seguono su Facebook? Per avere informazioni su di te.

Magari ti ha visto suonare in un locale e cerca di sapere quando tornerai a suonare nella sua zona.

Perciò si aspetta di trovare i tuoi eventi su Facebook.

Anche i locali stessi possono avere la loro pagina e distribuire le informazioni tra i propri fan.

Perciò è importante che nella vita reale, durante i live, tu crei contenuti.

Suoni, anche solo chitarra e voce, e registri con la telecamerina o col telefono: poi, postala.

Anche se sei in sala prove con la band, anche se fai una cover!

Sono tutti contenuti musicali.

Non scrivere solamente post.

Una strategia utile è creare spesso contenuti musicali, scegliere quelli che sono i migliori e usarli per le sponsorizzate per creare nuovo pubblico. A quel punto riuscirai a portare dentro nuove persone e a proporre loro i tuoi contenuti “classici”.

Instagram

Instagram si basa sulle foto, nasce come album fotografico quasi mondiale.

Che senso ha quindi con la musica?

Molto più di quanto puoi immaginare!

Serve infatti a dare un profilo della personalità dell’artista.

Perché metti un follow a un artista? Perché pensi di trovare cose interessanti.

Se lo senti suonare, ti piace la musica che fa, il modo in cui canta, i suoi testi e, perché no, magari è pure bello!, a quel punto Instagram può essere un modo per trovare contenuti aggiuntivi.

Anche la scelta che fai delle foto è un dettaglio importante della tua personalità.

Se metti un like su Facebook o segui un profilo su Instagram, è perché pensi che potrai trovare qualcosa di interessante che ti possa piacere.

È il solito discorso di ricerca di simili: per un processo di similitudine, ritrovi in quell’artista qualcuno che in certo modo ti rappresenta.

La vede come te.

Perché ti piace una canzone? Perché dice delle cose che senti anche tu, perché quella musica è affine a te.

Perché segui un artista su Instagram? Perché è affine a te, nel modo di vedere.

Twitter

In questa fase, Twitter è un po’ meno importante.

È un po’ più per giornalisti o per grandi artisti.

D’altronde, quando pensi a Twitter non ti viene subito in mente Trump?

Oppure ci sono artisti importanti, che fanno comunicazione con i milioni di persone che li seguono.

I social nella “ricerca di simili”

La ricerca di simili è sempre una delle nostre grandi tematiche, come avrai visto.

Facebook ti aiuta molto in questo processo, tramite le sponsorizzate e le targettizzazioni sul pubblico che è a te simile. D’altronde, i simili sono anche coloro che sono appassionati del tuo genere musicale.

Se suoni punk e vuoi entrare in contatto con persone che hanno un’affinità musicale con te, quello è il metodo più rapido.

Un paio di click, due euro ed è fatta.

Attenzione però: con la stessa facilità può prosciugarti il portafoglio.

Le sponsorizzate fatte male sono deleterie: devi studiarle bene.

Non ci sono molte agenzie che ti aiutano in ciò, o almeno non nel mondo della musica.

Ci sono, ma fanno marketing per aziende, e quindi è diverso, hanno un budget molto più alto rispetto a quello che tu potresti investire agli inizi.

Dovresti andare sul mercato internazionale: prendi una compagnia americana, inglese o del Nord Europa e sei a cavallo.

Con le agenzie italiane devi stare attento.

Spesso sentiamo dire: “Ah sì, vado dal web master, ho un brano nuovo”.

L’artista che va nell’agenzia web master del paese si troverà con delle sponsorizzate che non portano a nulla.

Ti troverai in mano con delle vanity matrics: ma sai quanto ti può distruggere la ricerca del numero dei likes?

Gli unici numeri a cui dovrai dar valore sono:

  • I minuti di visualizzazione del tuo video, di fruizione della tua musica;
  • Quanta gente compra un biglietto;
  • Quanta gente ti segue se fai un tour;
  • Quanti locali ti chiamano a suonare.

Lo stesso vale per Spotify.

Quando carichi un brano attraverso un aggregatore, hai modo anche di vedere la durata dello streaming: dove, cioè, il brano perde di interesse.

La qualità non è solo il discorso di quantità di like.

È meglio essere un artista con solo 100 fan, se quei fan ti seguono molto.

Devi creare affetto nell’ascolto della tua musica.

È l’unica chiave che ti differenzia.

Realizzando alcuni video degli Humana ci siamo resi conto anche un’altra cosa è fondamentale: cercare sempre di ragionare sul fatto che la musica è veloce e che l’ascolto sulle piattaforme è nevrotico.

Perciò, almeno la “canzone esca” deve arrivare, creare affetto.

La canzone esca deve avere una bella produzione video, per farsi conoscere da un nuovo utente: deve quindi suonare bene, essere d’impatto, come lo è una canzone di Calcutta.

Avrai bisogno di un pezzo che spacca, perché in 30 secondi l’ascoltatore medio se ne va!

Sono passati i tempi dei Pink Floyd, in cui ti mettevi lì tranquillo con il vinile ad ascoltare.

 

Grazie dell’attenzione, al prossimo articolo!