“L’importanza di un buon piano di Public Relations (PR)”
Ciao! Benvenuto in questo nuovo articolo di Music Caffeina.
Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani, e oggi continueremo a parlarti di ciò che abbiamo accennato nell’articolo precedente: PR.
Public Relations.
Quindi l’importanza di avere un buon piano per uscire su stampa, webzine, fanzine o essere intervistati dalla radio… Tutti punti fondamentali che hanno bisogno di una strategia alla base.
Vediamo quindi di approfondire un po’ la tematica.
Prima di tutto vorremmo iniziare con una piccola indicazione.
Uscire su un giornale o una webzine – anche minore – all’interno di una strategia ampia come quella che ti stiamo descrivendo con questo progetto è molto importante.
Non lasciarla quindi lì, ma rilanciala attraverso i tuoi canali di comunicazione.
Fai capire ai tuoi fan, a chi ti segue e si identifica con te e con la tua musica, che ciò che fate ha una rilevanza tale che anche gli operatori di settore ne cominciano a parlare.
Questo si ricollega all’importanza di creare e allargare la nicchia dei tuoi ascoltatori.
Vivi in un mondo in cui la musica si è frammentata in tante piccole parti.
La figura dell’artista con milioni e milioni di fan è ancora presente, ma ha meno rilevanza.
Invece ci sono milioni e milioni di artisti per migliaia di fan.
Tantissime micro-realtà.
Non pensare che le pubbliche relazioni siano qualcosa di mastodontico: si tratta semplicemente di comunicare, farsi conoscere e alimentare la risonanza tua e della tua musica.
Puoi essere anche John Lennon, ma se nessuno ti conosce rimani a scrivere canzoni in cameretta e basta.
Quindi, in che modo puoi farti conoscere?
Come dicevamo già negli scorsi articoli, i punti fondamentali sono:
- Fare molti live;
- Curare molto i social, dove devi pubblicare i contenuti tratti dai live e condividere la tua musica attraverso Spotify;
- Approfittare di agenzie come uffici stampa e promozionali.
Per quale motivo, quindi, è importante gestire le pubbliche relazioni?
Perché puoi allargare il tuo bacino di utenza.
Gestisci i tuoi 100/500 fan su Facebook ad esempio chiedendo cosa pensa il pubblico di una canzone.
Non creando necessariamente un rapporto one to one, molto amichevole, ma lanciando ad esempio qualche domanda sui social: “Cosa ne pensate di questo argomento?”.
Non per forza deve essere un rapporto uno a uno, ma può estendersi a tutta la nicchia di pubblico che hai.
Molti pensano subito ad arrivare a un milione di ascoltatori.
Ma per arrivare a un milione ne devi fare prima dieci, poi cento, poi mille e così via.
È un percorso a tappe. Se non piaci a dieci persone, non piacerai mai a un milione.
È importante perciò che impari bene a comunicare ciò che fai.
È difficile per un artista, perché di base non ha per forza l’animo del comunicatore.
Magari vuoi solo scrivere le tue canzoni, sei scorbutico di carattere, non hai voglia di dedicarti a questo aspetto; tuttavia devi imparare a farlo.
E devi imparare a farlo bene.
In realtà, i veri artisti, anche quelli famosi, sono dei grandi comunicatori.
Bisogna sfatare il mito dell’artista egoico pieno di successo: è molto anni Ottanta.
L’artista di oggi comunica con la sua gente, si mette a nudo, coinvolge, parla, racconta, è presente “sul campo”.
Una volta la casa discografica prendeva il talento e lo faceva crescere; poi lo portava improvvisamente a Sanremo e diventava famoso.
Il mercato di oggi, invece, è fatto di level up continui.
Inizi, hai 100 persone che ti seguono, alcuni vengono ai concerti, portano degli amici e diventano 200, con le sponsorizzate diventano 1.000, e poi 2.000, i live li incrementano ancora di più, poi arriva Spotify e con il singolo nuovo aumentano, e con YouTube vai a 25.000…
Non è poca roba.
Tutto ciò va raccontato. I social sono un mezzo fondamentale per creare storie su Instagram, per cercare nuovi fan.
Non per arrivare a un milione, ma per passare da 1.000 a 1.200, 1.500, 2.000.
Piccoli passi realistici. Ti daranno un percorso continuo con la tua musica.
Non diventi famoso domani perché vai in radio o perché passi su MTV. Quello è il mondo delle favole.
È un percorso che va gestito, aiutato e comunicato volta per volta.
Il ruolo che può avere la comunicazione in tal senso viene da una parte gestito tramite i social, dall’altra parte invece i media tradizionali: carta stampata, recensioni di album, articoli.
Faranno parlare di te.
Il metodo più efficace?
Il metodo senza dubbio più efficace nelle pubbliche relazioni è il passaparola.
Tizio dice a Caio: “Ma sai che ho sentito un gruppo che mi piace un casino, l’ho sentito live l’altra sera”.
Questo funziona alla grande.
Se sei bravo, avrai la metà dei problemi.
Il video e l’importanza del rilancio
Prima abbiamo accennato al video che passa su MTV.
Anche qui bisogna sfatare un mito: negli anni ’90 se finivi lì avevi fatto centro, ti apriva un milione di porte.
Oggi no. Oggi è sparita la grande tv generalista dal punto di vista musicale, e anche se andassi lì dovresti comunque integrare la cosa all’interno di una strategia precisa.
Un contenuto acquisisce potenza e ti dà ritorno se lo rilanci.
Con gli Humana nel 2013, il video del singolo “Perso” con la regia di Cosimo Alemà, una firma importante nel panorama dei videoclip italiani, andò molto in rotazione su Rai Music e Match Music.
Ma tutto ciò non ha cambiato il successo della band. Forse avveniva negli anni Ottanta/Novanta.
Ha cambiato di più il fatto che Daniele e la sua band lo raccontassero sui social e con il tour.
Ha migliorato la comunicazione con chi già li ascoltava. Ha dato autorità, importanza, con chi era già “a casa loro”.
Esistono tantissime realtà molto famose nella propria nicchia e totalmente sconosciuti nell’orticello affianco.
Ci sono gruppi che sono conosciuti per dieci persone e altre dieci non hanno nemmeno idea di chi siano. Ma stanno comunque in piedi!
Travis Cold ad esempio andò su Deejay TV con un’intervista e fece un pezzo live, ma ebbe più risonanza il fatto che lui l’avesse condiviso nella sua pagina rispetto alla diretta.
Insomma, le persone alle sei di pomeriggio non stavano a vedere l’intervista.
Vivi in un mondo in cui si dimentica.
Sei bombardato da talmente tante cose, e-mail, telefono, chat, informazioni social, etc., che l’arrivo di una persona che canta fa solo dire: “Ah, eccone un altro”. Il giorno dopo ce ne sono altre cento.
Se fai sentire però una canzone a chi già ti conosce, il rapporto avrà più valore.
Il segreto sta nella familiarità che crei con quell’artista.
È come se dovessi coltivare le tue persone.
Smetti di cercare numeri da favola.
Essere trasmessi in una radio, anche grossa, per due volte – ammesso che sia fattibile – non ti cambierà nulla.
Raccontare ai tuoi fan, a chi ti segue, è invece fondamentale.
Perché loro attivano il passaparola e diventano un pubblico attivo, che verrà ai concerti e conoscerà le tue canzoni.
Oggi quindi abbiamo parlato di PR declinato in modo intelligente e, soprattutto, a largo raggio.
Ci vediamo al prossimo articolo, ciao!